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ÁREA GRANDE

NON C’È UNA VERITÀ
SULL’ALLENAMENTO DEI PORTIERI

hernan coldeira

Hernán Jesús Coldeira ha lasciato la sua impronta in tutte le squadre in cui ha giocato, non solo calcistica, ma anche umana. Tutti quanti che sentino il suo nome traboccano di felicità, soprattutto quando parlano della “PERSONA” che ha saputo ottenere la promozione con l‘Arsenal F.C alla “Primera División A” del calcio argentino. Gentile e disponibile. Portiere il suo passato ed allenatore di portieri il suo presente. Fa parte dello staff tecnico di Gastón Esmerado, nella prima squadra del Club Almagro, in Argentina. Ci ha lasciato commenti molto interessanti sul ruolo attuale dell’allenatore dei portiere.

Ha giocato in un periodo in cui cominciavano i cambiamenti sulla metodologia nell’allenamento di portieri nel calcio argentino. Come ha vissuto quel cambiamento?

Quando sono diventato professionista all’Arsenal F.C. non c’erano ancora allenatori specifici con passato nel ruolo di portieri. Erano collaboratori dello staff tecnico con passato in un altra posizione. Questo non significa che non erano in grado di lavorare. Attualmente, secondo me, la l’insegnmento e l’esperienza che può trasmettere un ex portiere è fondamentale. In quel momento sono inziati anche i cambi delle regole in riguardo al retropassaggio con i portieri. Quindi poter trasmettere quell’esperienza è ancora più importante.

È cambiata la sua visione in riguardo al portiere? Aspetti che prima non prendeva in considerazione come oggi?

Si, ci sono tanti cambiamenti. Nel settore giovanile non avevo un preparatore di portieri. Tutto quello ho imparato l’ho fatto giocando. Allora i cambiamenti iniziano quando da bambini esiste la formazione, quando si insegna tutto ciò che un bambino deve imparare. Il bello di questo è che ad un bambino si può insegnare ed indirizzarlo verso un modello determinato, mentre a un professionista no. Ovviamente sempre si impara, ma loro ormai portano il loro stile e la loro scuola.

hernan coldeira

“NESSUN ALLENATORE DEI PORTIERI HA LA VERITÀ…BISOGNA ESSERE AFFIANCO AI GIOCATORI, ESSERE UNO DI LORO NEL MOMENTO DI ASCOLTARLI, AIUTARLI E METTERE A DISPOSIZIONE TUTTE LE RISORSE…”

Dal suo punto di vista, quali sono gli aspetti più importanti nel portiere?

C’è ne sono quattro: fisici, tecnici, tattici e psicologici.
Fisicamente deve essere un portiere alto. Se non è alto deve avere forza nelle gambe. Ci sono tanti portiere che non sono alti.
La tecnica è fondamentale. La tecnica specifica come la presa frontale o la presa rasoterra e il gioco con i piedi per esempio.
Tatticamente sono parte di uno staff tecnico. Dobbiamo allenare il portiere in coesione con ciò di cui ha bisogno lo staff e la squadra. Deve sapere quando si può giocare in corto oppure in lungo, ecc.
Per ultimo lo psicologico è fondamentale perché è un ruolo in cui si sa che tocca vivere momenti spiacevoli e non ci sono momenti per lamentarsi. La fortezza mentale è indispensabile.
Dal 1 al 10, se un portiere è 9 tecnicamente, fisicamente 8, tatticamente tra 7 e 8 e psicologicamente 9, non si sbaglia.
Se in qualcuno di loro ha un punteggio basso, si vede sul campo.

Cosa pensa della nuova metodologia di allenamento situazionale che arriva dall’Europa?

Guardo tanti video, sempre con l’intenzione di crescere. Ma c’è una realtà. Le situazioni che si vivono in Europa sono diverse da quelle che si vivono quà. 
In una settimana tipo l’idea è far lavorare il portiere sia specificamente come colla squadra in situazione di partita.
Lunedì quello che ha giocato sabato fa un allenamento di recupero e gli altri si allenano con me.
Martedì si allenano tutti i portieri insieme. Magari l’allenatore ha bisogno di 1 o 2 portieri. Sicuramente con lui andrano quelli che non hanno giocato la partita precedente.
Mercoledì l’allenamento viene puntato soprattutto su Small Sides Games. I portiere fanno solo un riscaldamente tecnico specifico con me.
Giovedì facciamo partita a 11, magari dopo tiri in porta.
Venerdì si fa palle alte e reattività per essere pronti per la partita. Mi piace stimolare tanto le palle alte.

Cosa ne pensa del progetto dell’ Area di Allenatori di Portieri dell’AFA (Asociación del Fútbol Argentino?

È giusto. Apporta un’importanza al ruolo di preparatore di portiere che prima non aveva. L’opportunità di essere sulla panchina del campo di gioco e avere un patentino sono importanti. L’allenatore dei portieri deve essere sulla panchina per dare supporto al titolare e preparare il dodicesimo se succede qualcosa.
La formazione per gli allenatori è importante. Soprattutto la Carrierra di allenatore dei portieri. Ti fa essere alla altezza della situazione. La formazione per quelli che vivono lontano da Buenos Aires è giusta. È una opportunità di crescere per quelli che non riescono ad andare alla capitale.