METODOLOGIA A.L.:
ANALITICO ANALOGIA COMPETITIVA
Come allenatori dei portieri (o meglio dire, allenatori specializzati nei portieri) il nostro obiettivo principale deve essere che la nostra squadra vinca le partite. Molte volte, penso erroneamente, ci concentriamo sul fatto che il nostro portiere non subisca un gol e sembra che in questo modo il nostro lavoro sia “finito”. L’unica funzione del portiere in campo è evitare i gol?
Seconde me, durante una partita di calcio, un portiere deve comparire sulla scena in innumerevoli situazioni e non tutte devono esserle per evitare di subire gol. Ognuna di queste situazioni che possono presentarsi durante una partita devono essere allenate durante la settimana, in modo che, una volta arrivata la domenica, il portiere sia in grado di risolverle con il maggior successo possibile per la squadra. Ma quale metodologia di allenamento utilizzare per raggiungere questo obiettivo?
Dopo aver visto lavorare un gran numero di preparatori dei portieri, letto libri, seguito corsi e soprattutto parlato con i portieri, da tempo ho gettato le basi per sviluppare la mia metodologia di allenamento e da essa crescere, creare e migliorare. Stando sempre attenti alle nuove esigenze del calcio, ai diversi sistemi di gioco o ai portieri con cui si lavora… ma, soprattutto, avendo la capacità di saper ascoltare, vedere ed evolversi, per migliorare la metodologia sviluppata. Non possiamo rimanere obsoleti e pensare che ciò che ci è stato utile tre stagioni fa continuerà ad esserlo per tutta la vita. Per questo ritengo che questo lavoro sia un apprendimento costante, una continua evoluzione, che ci permette di continuare a raggiungere l’obiettivo stagione dopo stagione, senza restare indietro.
Il metodo che utilizzo va dall’analitico all’analogia competitiva. Per analitico intendo tutti quegli esercizi che vengono svolti in modo isolato e, solitamente, senza opposizione da parte di avversari. Per analogia competitiva, invece, intendo tutto il lavoro settimanale che ha una maggiore somiglianza con ciò che i portieri incontreranno nel fine settimana al momento della partita
Sono uno di quelli che crede nel lavoro analitico durante la settimana valido per arrivare nel fine settimana nelle migliori condizioni. “La ripetizione rende perfetti” è una buona frase che uso per supportare questo metodo di allenamento. Un portiere (qualunque sia la sua età o categoria) deve consolidare e ripetere gesti diversi durante la settimana, in modo tale che, una volta arrivato il momento della competizione, escono in modo automatizzato per ottenere la massima efficacia possibile.
Ai gesti tecnici e alle azioni che anch’io utilizzo, dobbiamo dare la massima somiglianza possibile con quanto può accadere durante l’incontro. Da qui la seconda parte della mia metodologia: l’analogia competitiva.
L’analogia è definita come il rapporto di somiglianza tra cose diverse. Quindi allenamento e gioco sono due cose diverse, ma all’interno di questa differenza dobbiamo cercare compiti che possano simulare in maniera più reale possibile l’infinità di situazioni che possono verificarsi durante una partita al quale, insieme a quel gesto che il portiere ha automatizzato analiticamente nella prima parte del metodo, è in grado di dare una risposta corretta in allenamento, di visualizzarla, conservarla in modo tale che, se avviene in partita, sa già come agire.
Credo però che, per essere valida e corretta, una metodologia di allenamento debba essere compresa e soprattutto condivisa, in questo caso, dai portieri con cui si lavora. Oltre a sapere come sviluppare i diversi compiti durante la sessione di formazione e a verificare che sono in accordo con ciò su cui vogliamo lavorare, considero importante che credano che questa metodologia li aiuterà a ottenere le loro migliori prestazioni e la loro migliore versione.
ÁNGEL LÓPEZ GÓMEZ
Allenatore dei Portieri CF La Nucía