MATTIA PERIN
Quando si parla di Mattia Perin bisogna conoscere le sue qualità calcistiche. Sebenne sia nato nel 1992, a vederlo giocare sembra un portiere con molta più esperienza di quella che indica la sua data di nascita.
Diventato noto a tutti con la maglia del Genoa CFC, ha difeso la porta di diverse squadre: Calcio Padova, Delfino Pescara 1936, Juventus e la Nazionale Italiana. Durante tutta la sua carriera ci ha mostrato in varie occasioni perché è considerato uno dei migliori portieri del calcio italiano.
Di seguito analizziamo un suo gesto tecnico risalente alla stagione 2017/2018, quando Mattia vestiva la maglia del Genoa CFC, ed ha affrontato la Lazio di Simone Inzaghi, una delle squadre più forti del campionato. In quella gara, si è messa in luce la seguente situazione di gioco. Perin ci ha raccontato perché abbia deciso di rialzarsi con la tecnica brasiliana (il giroculo), invece di usare il pendolino, la classica tecnica italiana.
Chiaro, preciso, gentile e disponible.
Grazie mille Mattia!
“Secondo me il giroculo si utilizza poche volte, però è uno strumento che dobbiamo avere nel nostro bagaglio. Io dico sempre che dobbiamo avere un arco e tantissime freccie a disposizione, e il giroculo è una freccia che dobbiamo avere e usare quando ne abbiamo la possibilità.”
“In questo caso c’è Immobile che sul cross rasoterra manca alla palla. Da quella posizione lì, avevo letto, conoscendolo, che avrebbe voluto aprire il piattone e calciare dalla parte dove io mi sono buttato. Quando ho visto che ha mancato il pallone, e che quest’ultimo è arrivato a Lukaku, che era di spalle, ho letto che con quella posizione del corpo e girandosi in quella maniera avrebbe potuto calciare solo in quella zona di porta. Dovevo quindi essere il più veloce possibile nel portare la mia testa ed il mio busto nella zona di porta opposta a quella in cui mi ero buttato. Naturalmente mi è venuta la tecnica di rialzata brasiliana. Secondo me, quando metabolizziamo e impariamo bene tutte le nostre tecniche, il nostro cervello nel momento del bisogno ci porta automaticamente a fare ciò che è meglio per noi, per riuscire a fare il gesto tecnico perfetto.”